La vigna - Estate

Estate

E la tensione si fa forza.
Si stremano i colori, saturi di sé nel crescendo di durata dei giorni.
Sembra il sole non voler cedere alla notte,
e – con lui- spinge
la vigna.

Diventa donna.
Attraverso l’indomabile adolescenza dei tralci
prepotenti di espansione,
nella rapidità profonda della sua corsa al frutto.

E’ opulenta la maturità.
Ridondante la gravidanza
turgida di grappoli.

Certezza sfrontata di vita
che conosce solo della pienezza
la voce.

Ed io ti vedo.
Mi accorgo dell’inarrestabile che tace nell’urlo della tua vigoria
in esponenziale crescita.
E ti accompagno in ascesa lungo i fili,
ti raccolgo –nel disegno di spirale-
lungo la corsa in acciaio della tua ultima altezza.

Seguo la profondità del tuo frutto
che hai fretta di portare a maturazione.

Ti accompagno a braccetto con zolfo e rame.

Non sopporto vedere un acino tuo violato.
Non tollero un tuo lutto.

E ti mantengo bella.
Vigile, materna, snella e limpida nella tua
convulsa verticalità,
matura e generosa nella nuova rotondità del tuo canto
fitto di acini e colori
che diventano seta e velluto di invaiatura.

E mi innamoro.
Sempre più divento cosciente di un amore.

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