“Scompiglio”

Vino Frizzante

A gennaio 2016 spunta all’orizzonte un altro viso bambino, nasce la sorella di Rebecca. 

Si chiamerà Greta e avrà in sé la forza di un vulcano, lo sguardo partenopeo di una scugnizza, occhi chiari e capello dorato.

Le sue bolle saranno i colori del sapone soffiato, le prime parole lanciate all’aria per attrarre a sé il mondo, per farsi centro di meraviglia.

Verrà poi il tempo delle prime inquietanti domande fatte senza premeditazioni, così, per gioco, per portare il sole di un’eterna, bizzosa primavera.

E’ una bollicina Greta e con lei nasce uno spumante di Verdicchio, battezzato Scompiglio.

E’ ingovernabile, matura in maniera imprevedibile, resta sempre torbido e ribelle il suo fondo. Si può solo attendere con gli orologi alla mano di un parto che lascia tutti col fiato sospeso e lo si può solo accogliere, quando avrà consumato i suoi zuccheri più brillanti, che sia nel cuore della notte o sul fare dell’alba, oppure nel pieno del meriggio.

Nasce creando Scompiglio, un piccolo spumante bambino.

Non ha serietà, non conosce l’evoluzione del tempo. Ha solo la spontaneità di un gioco, un guazzabuglio irresistibile di freschezza. E’ infatti uno spumante ancestrale, con una sola fermentazione, lasciata finire in bottiglia.

Viene imbottigliato a fine della prima fermentazione, quando gli zuccheri sono pronti per sviluppare la carbonica che solleverà il vino di una delicatissima, sottile bollicina.

Sembra la cosa più semplice del mondo eppure ingenera il panico di una gravidanza. Nasce nel tramestio di vendemmia, quando la cantina sta per popolarsi di mosti nuovi, quando ciò che importa è il frutto da trasformare e non l’urgenza dell’imbottigliamento.

Nasce secondogenito eppure primogenito alla vita, a quella più primitiva e data, che sa dire solo Sì.

Un frutto che si fa in poche ore di bottiglia, uno scherzo che dice della primavera i tutti suoi primi, timidi, irriverenti boccioli.

Vino da merenda, vino di apertura alle lunghe feste, prima danza di un frutto che volteggia in un calice. Giocoso, irriverente spumante contadino.