“Rebecca”
Marche Rosato IGT
Vino mio. Vino del cuore, vino delle origini rinnovate.
Vino concepito in treno, lungo la risalita verso Milano, con l’azzurra tenerezza dell’Adriatico a fianco. Nasce nello scoppio di gioia cristallina con cui si celebra, si dà il forte assenso ad una nuova nascita.
Ed è mia nipote.
E’ mia sorella che al telefono mi dice: “Sai, c’è una novità…”.
E non può che essere sorriso profondo e limpido di gioia, incanto tumultuoso del fiorire di un mistero profondo, lo schiudersi di un fiore, l’affiorare -dal profondo della terra- di un gesto puro di bellezza.
E nasce Rebecca.
Rebecca è un fiore. Rebecca è una gemma. Rebecca è frutto. Rebecca è vino.
Rebecca è il primo sorriso della follia incontenibile e ribelle del nostro Montepulciano, la primissima espressione della sua convulsa, libera creatività.
Così Rebecca è colta presto, nella prima metà di settembre, ed è della vigna l’unione al cuore.
La sua freschezza è morbida, timida e decisa, aggraziata e indomabile.
Senza difetti e garbata, eppure lineare e netta, come chi sa ciò che vuole e lo persegue senza protervia e senza sforzo.
Ha sale nel corpo profondo e etereo di luce d’alba, e frutta piccola, sorrisi rossi di bosco, e un sospiro di petali rosati che si lega ad una tensione acida priva di irruenze, gioviale e fine, diamante puro e senza spine.
Il mosto non conosce macerazione sulle bucce, se non per la parte del vino che andrà a costituire il piede cuvée in fermentazione.
Dopo la decantazione statica, viene lasciato sui suoi lieviti per un tempo che varia a seconda dell’annata, e che si aggira attorno ai 7 mesi.
Conosce un affinamento di solo acciaio, accompagnato da frequenti batonnages.
E’ vino di una notte, magia di luna piena.
E’ gioia offerta in calice da una giovane donna ad una donna bambina, grazia di un vino al femminile.